Dove operiamo
Adwa e il TigrayIl Tigray, uno scorrere infinito di catene e di valli, rocce dai colori incredibili, panorami mozzafiato, ma anche teatro di guerre, regione regolarmente colpita da carestia e siccità endemiche.
Adwa, è una città di antichissima cultura dove i figli degli imperatori venivano inviati a studiare. Crocevia per raggiungere Axum, la città santa. Ultimo avamposto della presenza della chiesa Cattolica, scacciata definitivamente dalla zona nel 1620 senza possibilità di ritorno.
La popolazione gente dai lineamenti bellissimi e dal portamento nobile, dal carattere fiero, fedelissima alla religione e alle tradizioni dei padri, ma anche stremata da una povertà giunta a livelli incredibili e da una mortalità materna e infantile tale da spegnere ogni speranza nel futuro.
Adwa è una cittadina di 47.000 abitanti circa situata nella regione del Tigray, nella parte più settentrionale del paese.
La provincia di Adwa è la più popolosa della regione. Essa è attraversata dal fiume Magog ed è anche una delle aree più fertili del Tigray. Al contrario, diverse altre province della regione patiscono enormi problemi di approvvigionamento idrico (come Axum, Macallè).
La provincia di Adwa è una provincia agricola dove vengono principalmente coltivati cereali (teff – frumento e sorgo).
L’allevamento è molto praticato dalla popolazione ed è di tipo estensivo. I bambini solitamente sono occupati durante la giornata proprio nella cura degli animali da pascolo e li seguono negli spostamenti dettati dalla scarsità di cibo.
Il settore commerciale e industriale è quasi del tutto inesistente. Sono presenti solo alcune piccole fabbriche tessili e di lavorazione del marmo.
Adwa è una cittadina in fase di espansione, caratterizzata da numerosi cantieri ed edifici in costruzione. Lo sviluppo edilizio viene però fortemente limitato dalla scarsità dei materiali da costruzione che vengono importati da Macallè, il capoluogo regionale.
PER CONOSCERE MEGLIO L’ETIOPIA
La Repubblica Democratica Federale d’Etiopia (nome ufficiale Ityjopya) è uno stato dell’Africa Orientale privo di sbocco al mare, confina a nord-est con l’Eritrea e Gibuti, ad est ed a sud-est con la Somalia, a sud-ovest con il Kenya, ad ovest ed a nord-ovest con il Sudan. Storicamente è nota anche come Abissinia. La capitale è Addis Abeba.
L’Etiopia ha una superficie di 1.133.380 Kmq ed una popolazione, secondo le stime (non esiste un’anagrafe ufficiale) del 2013, di quasi 94,1 milioni di abitanti. A causa dell’integrazione razziale linguistica che ebbe inizio sin dall'età antica, la composizione etnica è assai diversificata: i principali gruppi sono gli Amhara (o abissini), gli Oromo, i Tigrini, i Sidama e i Danachili. Tra i gruppi non autoctoni si segnalano Yemeniti, Indiani, Armeni, Greci , Italiani e recentemente molti Cinesi.
Il paese è uno dei più poveri del mondo; La speranza di vita è di 49 anni, una delle più basse del mondo. Elevatissima è la percentuale della popolazione rurale: 84% nel 2003; l’agricoltura praticata è quasi esclusivamente di sussistenza. L’economia etiopica è fortemente dipendente dai proventi del settore agricolo e gran parte degli scambi commerciali avviene a livello locale, con una limitatissima presenza nel mercato mondiale. Una delle più importanti risorse economiche del paese è costituita dalla coltivazione e dall’esportazione del caffè, la coltura di gran lunga più importante, che impiega circa un quarto della popolazione. La ricorrente siccità, sommandosi ai danni della guerra civile e del conflitto con l’Eritrea, ha spesso costretto il paese ad importare prodotti alimentari di base.
Nel corso degli ultimi decenni la deforestazione, l’eccessivo sfruttamento dei pascoli e la mancanza di un programma di gestione del territorio hanno accelerato l’erosione del suolo produttivo. La deforestazione e la desertificazione sono aggravate dall’impiego diffuso di combustibili tradizionali, come la legna da ardere, che forniscono il 95, 88 % del consumo totale di energia.
Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta è del 45,1 % (2005); dal 1952, quindi, quando solo il 4% della popolazione era in grado di leggere e scrivere, l’istruzione ha segnato una notevole crescita. L’istruzione primaria è gratuita. Le attuali infrastrutture, benché ancora insufficienti, hanno ampliato in maniera significativa le possibilità di frequenza scolastica.
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